L’area archeologica si trova a circa 15 metri di profondità, immediatamente a nord di Punta Libeccio.

In quel sito il fondale è caratterizzato da roccia in stratificazione, alternata a radure sabbiose e ghiaiose. Tra le rocce sia in qualche spaccatura naturale della roccia sia appoggiati ai fianchi rocciosi delle radure omogenee. Sei di essi sono deposti in modo piuttosto disordinato lungo un asse rettilineo, mentre i restanti due sono distanziati dagli altri, a una ventina di metri a ovest. I cannoni più lontani sono a una distanza massima di circa 30 metri. Si tratta di cannoni di un relitto settecentesco. Le loro caratteristiche e la dislocazione attuale suggeriscono che ad averli sparsi in un’area tanto estesa sia stata una deflagrazione.

È noto dalle cronache del tempo che alle Egadi erano presenti diverse basi piratesche, favorite dall’appoggio delle flotte francese e ottomana alleate contro la Spagna, per cui potrebbe trattarsi del relitto di una nave barbaresca, esplosa mentre era alla fonda nella cala, probabilmente utilizzata perché vi si poteva effettuare  la manutenzione dei vascelli e al riparo da attacchi nemici.

CANNONI DI PUNTA SPALMATORE

Fonte: “Il mare delle Egadi - storia, itinerari e parchi archeologici subacquei” a cura di Sebastiano Tusa. 2005. Soprintendenza del Mare - REGIONE SICILIANA Assessorato dei beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione Dipartimento dei beni culturali, ambientali e dell’educazione permanente. Palermo.