Abbiamo degli indizi corposi che ci indicano la sicura esistenza di vasti insediamenti ellenistico-romani in tutte e tre le isole dell’arcipelago. In particolare, di notevole rilevanza è lo stabilimento per la lavorazione del pesce (produzione di “garum”) che si trova sulla Punta Altarella (in ottimo stato di conservazione) scoperto casualmente da un turista nel 1977. Il garum era una salsa di pesce composta da intestini di sgombri o di tonni, talvolta mescolata con piccoli pesci interi, lasciati a macerare in vasche con il sale per circa due mesi, al calore del sole. Al termine, il prodotto era filtrato e si distingueva il «fiore» dal liquamen, di minor pregio. Il garum veniva consumato come condimento, talvolta miscelandolo con vino (oenogarum), olio (oleogarum), aceto (oxygarum), acqua (hydrogarum) e pare che I’invecchiamento ne migliorasse la qualità.
L’antico stabilimento è composto da almeno otto grandi vasche, allineate all'incirca nord-sud verso il mare, tutte di dimensioni diverse, di forma quadrangolare, rivestite in cocciopesto.
Dallo studio dei cocci d’anfora rinvenuti, è plausibile che il sito sia stato attivo nel III e nel I sec. a.C. e successivamente nel I e Il sec. d.C.
FONTE: Pesca e stabilimenti antichi per la lavorazione del pesce in Sicilia: I - S. Vito (Trapani), Cala Minnola (Levanzo), Estratto dalla Rivista SICILIA ARCHEOLOGICA, anno XV n.48 – Gianfranco Purpura, 1982.
Vasche dello stabilimento per la lavorazione del pesce di Cala Minnola nell'lsola di Levanzo (Rilievo Bergonzoli Rilucidato da Mannino).