Dal 2015 è il punto di riferimento per tutti gli interventi di cura e riabilitazione su tartarughe marine recuperate nel tratto di mare sotto la giurisdizione dei Compartimenti marittimi di Trapani e Mazara del Vallo. Nei locali dell’antico stabilimento Florio di Favignana, il Centro di recupero delle tartarughe marine ferite o in difficoltà realizzato dall’Area Marina Protetta delle Isole Egadi e gestito in collaborazione con Wwf e Legambiente, è operativo per 365 giorni all’anno e fa fronte a tutte le emergenze sanitarie dei rettili marini nell’ampio areale dello Stretto di Sicilia, che non fa eccezione rispetto agli altri mari e oceani del pianeta, nei quali le tartarughe restano sempre più spesso vittime di collisioni con imbarcazioni, inquinamento da plastiche e ingestione di ami o altri oggetti che ne mettono a rischio la vita.
Il Centro occupa diversi locali dotati di tutte le strumentazioni necessarie per la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle delicate pazienti, che nella quasi totalità dei casi appartengono alla specie Caretta caretta. C’è la sezione di prima emergenza, con la sala raggi e la sala operatoria, nella quale opera un veterinario specializzato. Poi si passa agli spazi per la degenza, che prevede varie fasi, da quella immediatamente post operatoria a quella per la riabilitazione, dotate di capienti vasche per ospitare diversi esemplari contemporaneamente, anche in considerazione dei tempi mediamente lunghi che precedono il rilascio in mare degli animali completamente risanati.
Tutte le fasi sono seguite da personale specializzato, veterinari e biologi marini, che si occupano delle degenti e sono in grado di gestire tempestivamente tutte le emergenze, non appena arrivano segnalazioni di tartarughe recuperate in mare, che fin dal loro arrivo a Favignana vengono prese in carico dal Centro fin con un’apposita tartambulanza.
Al termine del lungo e complesso percorso di riabilitazione presso il Centro, il personale dell’AMP provvede al rilascio in mare delle tartarughe ormai ristabilite. Il momento del ritorno al loro ambiente naturale è ogni volta particolarmente emozionante e viene documentato sia nella fase del rilascio che in quella immediatamente successiva, seguita per assicurarsi che gli animali nuotino verso il mare aperto e riprendano appieno la loro vita marina.