ITINERARI
IL FARO DI PUNTA LIBECCIO
Punta Libeccio è la propaggine più occidentale dell’intero arcipelago: ospita l’omonimo faro, costruito tra il 1850 e il 1860, unica costruzione dell’intero versante occidentale dell’isola. Quando fu realizzato, il faro era il più potente delle coste italiane, tanto da essere visibile fino a Capo Bon in Tunisia.
Dal promontorio, guardando verso nord, si ammira un paesaggio suggestivo: dalla piccola penisola di Punta Libeccio si snoda una linea di costa ricca di calette alternate ad ampie baie, comprese nell’incontaminata Zona A dell’Area Marina Protetta.
PRAIA NACCHI
Cala Praia dei Nacchi con la sua spiaggia è situata nel sud-est dell’isola. La bellissima spiaggia, una delle poche dell'isola raggiungibili a piedi, offre una vista mozzafiato sulla baia di Calipso: un’affascinante insenatura di ghiaia e scogli bagnata da un mare azzurro cristallino.
È luogo ideale per gli amanti della tranquillità, del silenzio e della natura. Si raggiunge con una comoda passeggiata di circa 20 minuti, imboccando il sentiero che dal centro abitato si snoda in direzione sud. Come tutte le calette del versante orientale è battuta dal sole la mattina e quindi in ombra il pomeriggio.
IL CASTELLO DI PUNTA TROIA
Il castello di Punta Troia sorge sull’omonimo promontorio, annidato su scogliere a picco sul mare a più di cento metri di altezza. Il castello venne costruito dagli arabi, intorno all’anno 827.
Nell’arco dei secoli ha svolto funzioni difensive e carcerarie subendo diversi ampliamenti e ristrutturazioni, fino a quando nel 1844 il re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone ne ordinò la chiusura.
Il castello permette la visione dell’intero versante orientale e una suggestiva veduta dei monti dell’isola. Oggi è sede del Museo comunale delle Carceri e dell’Osservatorio “Foca Monaca” dell’Area Marina Protetta.
LE CASE ROMANE
Attorno al 150 a.C. i Romani costituirono a Marettimo un presidio militare che controllava la rotta tra Capo Bon e Roma. L’area archeologica oggi ospita il complesso monumentale noto come Case Romane.
L’insediamento presenta sia strutture romane (I a.C.- IV a.C.) dedicate al culto delle acque, sia una chiesetta rurale di epoca normanna (XI-XII d.C.) costruita dai monaci Basiliani.
I due edifici avevano destinazioni diverse: “case romane” di tipo militare, poiché vi si ha un perfetto controllo del mare, ben visibili Levanzo, Favignana e la costa di Trapani; la chiesetta bizantina ha natura religiosa.
LA CHIESA DI MARETTIMO
Nel 1833 il castello di Punta Troia venne chiuso e cessò di essere piazza d'armi, pertanto nella sua cappella non si poté più officiare messa. Si rese così necessario individuare un nuovo centro di culto per la crescente popolazione del paese.
La Regia Corte dapprima affittò e in seguito acquistò un magazzino nel centro cittadino a cui fu trasferito il titolo della preesistente cappella del castello, Maria Santissima delle Grazie.
Il progetto della chiesa in stile neoclassico si deve probabilmente al sacerdote ericino Giuseppe Rizzo. Tuttavia, i lavori furono completati da Padre Antonino Mulè da Burgio con il supporto economico ricavato dalle elemosine dei pescatori.
La chiesa, nella sua forma definitiva, venne benedetta e aperta ai fedeli il 7 Dicembre 1887, mentre per la realizzazione del campanile si dovette attendere la metà del ‘900.