ITINERARIO CAVE
ITINERARIO CAVE
CALA GRAZIOSA
Questo sito è caratterizzato dalla presenza di piccole cave di “tufo”, testimonianza scolpita nella roccia di un antico metodo estrattivo di quella che in realtà è calcarenite, materiale molto pregiato e apprezzato in edilizia per le sue qualità di compattezza e grana fine. A generarlo sono stratificazioni di carbonato di calcio, gusci di conchiglie o impronte di molluschi marini e sabbia finissima, ancora ben visibili in superficie. Le cave di “tufo”, presenti su tutta l’ala orientale dell’isola denominata “piana”, sono la dimostrazione del lungo e faticoso lavoro dell’uomo e sebbene ormai dismesse, restano come elementi integrati nel paesaggio.
SAN NICOLA
Area frequentata sin dall'epoca punica, qui fu edificato il primo porto dell'isola. La costa caratterizzata dalla presenza di piccole cave per l’estrazione della calcarenite o “tufo” a tipicizzarne il paesaggio è anche, simbolicamente, la porta dell’area archeologica di Favignana. La grotta di San Nicola è una vecchia cavità ipogeica profondamente alterata dall’erosione marina ed eolica. All’interno, si trovano cementati tre frammenti di terracotta e nel soffitto sono presenti incisioni e figure.
SCALO CAVALLO
Questo sito, denominato “scaro Cavallo”, era un’antica zona di scarico dei blocchi di calcarenite, comunemente denominati “tufi”. Al termine del lavoro di estrazione, il cavatore, detto “pirriature”, si occupava di trasportare i blocchi presso lo spiazzo (“scaro”) ubicato sotto costa, in cui approdavano tipiche imbarcazioni da carico chiamate “schifazzi”. Per trasferire i conci sulle imbarcazioni, inizialmente venivano usate delle tavole di legno, le quali furono sostituite con scivoli in muratura costruiti sugli scogli ancora oggi visibili in vari punti dell’isola.
In questo sito, denominato “scaro Cavallo”, è possibile ammirare un sistema di cave per l’estrazione della calcarenite (c.d tufo) con il metodo di estrazione a “galleria”. Ciò consentiva di raggiungere lateralmente la roccia ed estrarre, dal sottosuolo, il materiale più pregiato. Le cave a galleria sono degli ambienti sotterranei formati da vere e proprie stanze, ampi saloni e cunicoli a sviluppo labirintico.
ATTENZIONE! Si sconsiglia l’ingresso per ragioni di sicurezza.
CALA ROSSA
Questo sito è uno dei più suggestivi e apprezzati dell’isola, nel quale le acque azzurre e cristalline sono incorniciate da un sistema di cave di estrazione della calcarenite o “tufo” con entrambi i metodi estrattivi utilizzati:
- Cave “a cielo aperto” nelle quali la pietra veniva estratta partendo dall’alto verso il basso,
- Cave “a galleria” in cui la calcarenite veniva raggiunta lateralmente, attraverso la creazione di cunicoli.
Le cave sono luoghi importanti per la loro valenza storico-culturale. Oggi alcuni siti dismessi si sono trasformati in splendidi giardini ipogei.
ITINERARIO SPIAGGE
ITINERARIO SPIAGGE
CALAMONI
Sulla costa sud di Favignana, riparata dai venti dei quadranti nord, offre un agevole accesso al mare grazie alle piccole insenature sabbiose e per le sue acque poco profonde risulta un posto perfetto per la balneazione dei più piccoli. Si differenzia dalle altre spiagge per la presenza di fondali rocciosi oltre il primissimo tratto sabbioso, ricchi di pesci e flora marina, i quali invogliano a indossare la maschera e a immergersi alla scoperta delle meraviglie sottomarine.
LIDO BURRONE
Davanti a voi si apre la spiaggia di Lido Burrone, la più fruita e conosciuta dell’isola. In quel sito, caratterizzato da sabbia fine e acque cristalline, è possibile vedere delle formazioni naturali di Posidonia spiaggiata, che in gergo tecnico prendono il nome di “banquettes”. Sono il risultato di diverse stratificazioni di foglie secche di una pianta marina denominata Posidonia oceanica, giunte sulla riva, nel corso del tempo, a seguito di mareggiate. Queste formazioni naturali hanno l’importante ruolo ecologico di prevenire l’erosione costiera causata dal moto ondoso.
CALA AZZURRA
Tra le cale più conosciute dell'arcipelago, per l’azzurro delle sue acque dalle quali prende il nome. Famosa per i suoi fondali sabbiosi, è una delle mete preferite sia da terra che da mare nei giorni di vento proveniente da nord. Qui insiste uno dei più grandi campi ormeggio dell'Area Marina Protetta, posto a protezione della prateria di Posidonia oceanica, una pianta marina che svolge la medesima funzione degli alberi sulla terraferma. Essa, infatti, scambia ossigeno con l'ambiente tramite la fotosintesi clorofilliana e fornisce alla fauna protezione tra le sue lunghe foglie, in particolare agli esemplari più giovani. L’A.M.P. Isole Egadi tutela una prateria di Posidonia oceanica che si estende per circa 12.000 ettari e proprio per questa ragione all’interno dell’arcipelago troviamo 18 campi ormeggio per ridurre l’impatto da ancoraggio.
ITINERARIO SNORKELING
ITINERARIO SNORKELING
CALA ROTONDA
La cala si presenta ricca di spiagge di ciottoli e di insenature che consentono diversi accessi al mare. Il suo segno di riconoscimento è la formazione rocciosa denominata "Arco di Ulisse", visibile già all'arrivo presso la cala. I fondali variegati, che fanno da substrato alla Posidonia oceanica, favoriscono la presenza di elevata biodiversità.
Specie che si possono incontrare in questa zona:
Fauna: Mormora, Lepre di mare dagli anelli, Scorfano nero, Bavosa gatto ruggine, Re di triglie, Madrepora arancione
Flora: Caulerpa prolifera, Alga a grappolo verde, Posidonia oceanica
CALA GRANDE
Cala Grande è situata sull'estremità occidentale dell'isola. Si tratta di una cala molto ampia e articolata, ricca di insenature, spiaggette sabbiose e ciottoli, bagnata da un mare cristallino dal fondale variegato. Tra gli scogli e la Posidonia oceanica trovano riparo una moltitudine di pesci colorati appartenenti a varie famiglie come Labridi, Sparidi, Pomacentridi e con un po’ di fortuna è possibile ammirare anche Carangidi.
Fauna: Ricciola, Spigola
Flora: Rosa di mare, Alga verde a grappoli, Asparago marino
PUNTA SOTTILE
Estremità occidentale dell'isola, dominata dal grande faro costruito nel 1860, alto 43 metri, che emana un fascio di luce visibile a 18 miglia nautiche. Le acque antistanti Punta Sottile sono tra le più ricche di flora e fauna dell'intero arcipelago.
Fauna: Ricciola, Spigola, Pesce pappagallo, Madrepora arancione
Flora: Rosa di mare, Alga verde a grappoli, Asparago marino, Ventaglio di mare
CALA DEL POZZO
Cala del Pozzo è una baia riparata dai venti provenienti da sud, che mostra uno dei volti più selvaggi e incontaminati dell'isola di Favignana. L’ingresso in acqua si presenta roccioso e frastagliato, ma alla fine del tratto roccioso si estende una distesa di sabbia dove è possibile intravedere esemplari di rombi di rena, tracine e pesci civetta. Tipico di questa zona è il pesce “pettine”, specie presente soltanto in questo luogo.
Fauna: Triglia di scoglio, Sciarrano, Salpa, Rombo di rena, Tracina, Pesce civetta
Flora: Cystoseira, Posidonia, Coda di pavone
IL FARAGLIONE
Punta Faraglione è il capo più a nord dell'isola di Favignana. Dalle spiaggette di ciottoli è possibile immergersi nell'unica zona B dell'Area Marina Protetta a Favignana. Il sito è stato sottoposto a un maggior regime di tutela per la ricchezza di specie che vi si trova e la particolarità dei suoi fondali.
Fauna: Pesce pappagallo, Barracuda, Ricciola, Triglia di scoglio
Flora: Alga odorosa, Fico d’India marino
ITINERARIO BELVEDERE
ITINERARIO BELVEDERE
IL CASTELLO DI SANTA CATERINA
Il forte venne edificato da Ruggero d'Altavilla, su una preesistente torre di avvistamento saracena del IX secolo. La forma attuale si deve alla ricostruzione del 1400 voluta da Andrea Riccio, signore di Favignana, sotto il dominio aragonese. In epoca borbonica, il forte venne deputato alla detenzione dei ribelli. Infine, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il complesso fu requisito dalla marina militare, per poi essere definitivamente abbandonato. Il colle di Santa Caterina con il suo castello rappresenta il punto più alto di Favignana, dal quale è possibile ammirare l’intero l’arcipelago con una vista mozzafiato.
LA CHIESA DI SANT’ANNA
La chiesa, a partire dalla metà del XVII secolo, fu il centro religioso dell’antico nucleo abitativo denominato infatti "Rione Sant'Anna". Nel corso degli anni avvenne la sostituzione della statua di Sant'Anna con quella della Vergine del Rosario, presso l’Altare Maggiore. L'aumento della popolazione, nel XVIII secolo, rese necessaria la realizzazione di un edificio sacro di maggiori dimensioni: tra il 1759 ed il 1764 venne così costruita la Chiesa Matrice, che divenne il luogo di culto principale della comunità.
LA CHIESA MATRICE
La chiesa Matrice, dedicata all’Immacolata Concezione, progettata dall'Arch. Don Luciano Gambina e finanziata da Don Giovanni Luca Marchese di Pallavicino, Signore delle Isole Egadi, venne edificata tra il 1759 ed il 1764 al fine di soddisfare le esigenze di culto della comunità in forte aumento demografico. La chiesa ha la forma di una croce latina con navata unica lunga 33 metri e larga 18, con transetto e cupola di 26 metri. Si trova in posizione decentrata, sulla sinistra, rispetto al centro della piazza, poiché si dovette rispettare una ordinanza regia che imponeva di lasciare campo libero ai cannoni collocati presso il Forte di San Giacomo.