"Ok Mariafelicia, devi rispettarti e rispettare quello che il corpo e la mente ti segnalano. Devi VOLERTI BENE! Anzi, ancora di più: AMARTI PROFONDAMENTE!"
Queste parole sono un abbraccio dolce e deciso, una voce interiore che, dopo tanto silenzio, finalmente si fa sentire. È un invito a fermarmi, a respirare, a guardarmi dentro con onestà e tenerezza. Abituata a correre, a dare, a resistere, dimentico una cosa fondamentale: anche io ho bisogno di cura. Di rispetto. Di amore.
Accetto le mie ferite, le mie fragilità, i segnali che il corpo e la mente mi inviano, quando ignoro qualcosa di importante. C’è una bambina dentro di me, ferita, che non trova le parole per esprimere il suo dolore. Non posso continuare a zittirla o a fare finta che non esista. Ha bisogno di spazio per piangere, per urlare, per raccontare. Così potrò abbracciarla davvero, coccolarla e consolarla.
Ogni sintomo, ogni stanchezza inspiegabile, ogni pensiero ripetuto o irrequieto… è una voce che chiama. È quella bimba che mi dice: “Guardami. Non lasciarmi sola”. E da adulta consapevole, finalmente le dico: “Sono qui. Ti vedo. Ti voglio bene. Non sei più sola”.
In questo viaggio di riconciliazione e di guarigione, trovo rifugio nel Mare. Immenso, profondo, vivo. Il Mare, Padre e Madre allo stesso tempo, mi accoglie senza giudizio, mi avvolge con la sua Energia, mi parla nel silenzio delle onde. In fondo al Suo blu, se mi lascio andare, se mi fido, posso ritrovare parti di me che avevo dimenticato. Posso riconnettermi a ciò che sono.
Laggiù incontro il mio cuore, mi ritrovo. Amo.
Volermi bene profondamente non è egoismo, è un atto di coraggio: il primo passo per amare davvero anche gli altri, senza dipendenze, senza maschere, senza paura.
“Ama il prossimo tuo come te stesso” e chi impara a cullare tra le braccia il proprio bambino interiore, con tutte le sue lacrime e tutti i suoi sorrisi, sa cosa significa avere a cuore davvero.
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