La bicicletta funziona col movimento. Se mi blocco, cado. L’equilibrio non è una condizione statica, ma si mantiene attraverso l’evoluzione ed un costante cambiamento.

Difficoltà, ostacoli e momenti di stanchezza fanno parte del percorso, ma continuo ad andare avanti e trovo la forza di superare tutto. Se mi fermo, pendo da un lato e  perdo il centro. 

Seguito a pedalare, anche lentamente, anche con fatica, e resto in piedi.

Una trasformazione perpetua: apprendo, mi confronto, cambio idea, affronto nuove esperienze.

Indugio e smetto di crescere. Pedalo, imparo e mi metto in discussione. Accetto di uscire dalla mia zona di comfort e di sviluppare nuove capacità.

Non so dove sto andando, ma proseguo con fiducia: il movimento mi porta una visione chiara, o forse no, ma andare avanti è già una forma di armonia.

La mia meta non è precisa: pedalo, viva e presente, con coraggio e determinazione, in un moto continuo che promette saggezza ed imparzialità.