Ė grande come mezza Europa, la più vasta area marina protetta del mondo. Ben 1,55 milioni di chilometri quadrati, come se Francia, Germania e Spagna avessero unito i loro territori.

Ed è anche la prima che è stata istituita in acque internazionali. In linea con il valore mondiale che è riconosciuto all’ambiente antartico del Mare di Ross, parte estrema dell’Oceano Pacifico, che si estende da Capo Adare a Capo Colbeck nella Terra di re Edoardo VII, a sud est della Nuova Zelanda. Un territorio quasi completamente coperto dai ghiacci tra terra e mare, di cui è parte integrante la Barriera di Ross, la più grande piattaforma di ghiaccio dell’Antartide, invalicabile ostacolo per tutti gli esploratori che agli inizi del ‘900 tentarono di raggiungere il Polo Sud. E lo fu anche per Sir James Clark Ross, che a capo di una spedizione britannica per il Polo Sud, per primo se la trovò di fronte in tutta la sua maestosità l’11 gennaio 1841, rivelandone così l’esistenza al mondo. A breathtaking shot of a beautiful cold landscape in Jokulsarlon, Iceland

Porta il suo nome anche l’isola più grande dell’arcipelago, la terra più a sud di quel mare, sulla quale si trovano due vulcani attivi, l’Erebus e il Terror, che ricordano i nomi delle due navi dell’esploratore britannico. Dopo di lui, tutte le spedizioni più o meno fortunate in Antartide stabilirono il loro campo base proprio sull’isola, che oggi è sede delle stazioni di ricerca di alcuni dei tanti Paesi che svolgono attività scientifica in Antartide, uno dei luoghi più studiati del pianeta, soprattutto per quanto riguarda i temi attualissimi del cambiamento climatico e dei suoi effetti.

La presenza proprio lì di vari gruppi di ricerca non è solo legata alla posizione geografica, ma alle caratteristiche peculiari del Mare di Ross, dovute certamente in parte anche a essa, che lo rendono un laboratorio naturale preziosissimo per il progresso delle conoscenze scientifiche relative ai delicati equilibri ecologici del pianeta.

Il mare più incontaminato al mondo 

Quel tratto di oceano così estremo è considerato, infatti, l’ambiente marino più incontaminato al mondo, giacchè per la sua conformazione l’acqua di superficie non si mescola con altri flussi. Altra particolarità da “mare chiuso” è che sia gli esemplari adulti che le larve dei pesci non si mescolano con fauna di altre provenienze, per cui mantengono le proprie caratteristiche. In questo habitat vivono ben 16mila specie animali; vi è concentrato il 30 per cento della popolazione mondiale di uccelli marini dell’ordine dei Procellariformi (Procellariiformes) e la metà della popolazione mondiale di orche (Orcinus orca), di cui in mare sono preda le foche di Weddell (Leptonychotes weddellii), che sono largamente diffuse nel Mare di Ross. Tra i pinguini, nutrita è la presenza del pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri) e soprattutto del pinguino di Adelia (Pygoscelis adeliae). Tra i cetacei, sono stanziali sia la balenottera minore antartica (Balaenoptera bonaerensis)) che il berardio australe (Berardius arnuxii). To the heart of nature travel to Antarctica.

La nuova Area Marina Protetta

A seguito di una prima proposta avanzata da Stati Uniti e Nuova Zelanda, sono stati necessari cinque anni di serrate trattative tra i tanti Paesi che operano in Antartide per arrivare all’accordo finale siglato da 24 Stati, che il 28 ottobre 2016, a Hobart in Australia, ha istituito l’Area Marina Protetta del Mare di Ross. A gestirla dal dicembre 2017 per i 35 anni stabiliti dall’accordo è la Commission for the Conservation of Anctartic Marine Living Resources (CCAMLR), istituita dalla Convenzione per la protezione delle risorse marine viventi in Antartide, che dal 1982 tutela il mare australe con gli habitat e le specie viventi che lo popolano. Ne sono sottoscrittori 31 Paesi tra cui l’Italia.

L’accordo per l’Area Marina Protetta prevede che 1,1 milioni di chilometri quadrati della sua estensione siano una no take zone, ovvero che vi sia il divieto di qualunque tipo di pesca e di prelievo, mentre nella parte restante dell’Amp è consentita la pesca solo a fini di ricerca scientifica.pics04

La tutela del krill

Tra gli obiettivi dell’AMP antartica con il blocco totale della pesca per un tratto di mare tanto vasto vi è la tutela di uno dei siti fondamentali per la riproduzione del krill antartico (Euphausia superba), specie di primaria importanza sia per l’ecosistema antartico sia nella catena alimentare di numerose specie di cui rappresenta l’unico alimento o il prevalente per cetacei, squali, uccelli marini e numerosi pesci. Una risorsa ampiamente disponibile, che tuttavia è ora minacciata dalla pesca commerciale su larga scala, per farne mangime destinato agli allevamenti di specie ittiche o per produrre integratori alimentari a uso umano, essendo una preziosa fonte di omega 3. 

La protezione del krill da cui dipende l’equilibrio di tutti gli ecosistemi marini del pianeta è una missione strategica, fin dalla fondazione, della stessa Convenzione per la protezione delle risorse marine viventi in Antartide e, di conseguenza, lo è diventata anche per l’Area Marina Protetta del Mare di Ross, che è un sito essenziale per la riproduzione e la conservazione della specie.