Ė solitamente il primo volatile che viene spontaneo associare all’ambiente marino. Un compagno fedele durante i viaggi per mare o in zone costiere, ma sempre più spesso, ormai, anche presenza assidua in zone interne e nelle grandi città, dove con i suoi simili è stabilmente insediato nei pressi di discariche o di punti di raccolta dei rifiuti.

Invasivi, aggressivi con le altre specie di animali con cui entrano in contatto, per nulla intimiditi dall’uomo, i gabbiani che vivono in aree fortemente antropizzate sembrano oggi lontani dall’immagine romantica che li ha sempre identificati anche nella letteratura.  Ma nonostante la diffusione in forte aumento di alcune specie, altre sono insospettabilmente da proteggere, perché vulnerabili. D’altra parte, ci sono al mondo più di cinquanta specie di gabbiano, riconducibili a diversi generi e presenti negli ambienti costieri a tutte le latitudini, giacché preferibilmente popolano le rocce lungo le coste. Fa eccezione il gabbiano tridattilo zampe nere (Rissa tridactyla), un animale pelagico che vive in mare aperto e torna a terra solo nel periodo della riproduzione sulle falesie delle isole nel Mare di Bering.

Tutti i gabbiani appartengono all’ordine dei Caradriformi e fanno parte, con le sterne, della famiglia dei Laridi. Nel Mediterraneo vivono una dozzina di specie, alcune stanziali, mentre altre vi risultano decisamente rare.

Gabbiano reale zampegialle (Larus Michahellis)

La specie più diffusa nel Mediterraneo è il gabbiano reale, il cui nome comune è completato, appunto, dall’aggettivo mediterraneo oppure da zampegialle, facendo riferimento a una sua caratteristica fisica. Tra tutti è il gabbiano di maggiori dimensioni, in quanto raggiunge una lunghezza tra i 55 e i 65 centimetri per un peso di oltre un chilo. Ed è anche il più maestoso in volo, grazie a un’apertura alare fino al metro e mezzo.

Non presenta dimorfismo sessuale, ma stagionale, per cui la livrea è identica nei maschi e nelle femmine, ma si differenzia tra inverno ed estate: nella stagione fredda, la testa e il collo sono bianchi strati di grigio, il resto del corpo bianco, il dorso grigio come le ali, che hanno le estremità nere con macchie bianche; in estate, testa e corpo sono bianchi. Gli occhi sono cerchiati di rosso. Oltre alle zampe, è giallo anche il becco, che nell’adulto presenta una macchia rossa molto evidente sulla punta. Si tratta di un segnale visivo a vantaggio dei pulcini, per facilitare l’imbeccata. La livrea dei piccoli è bianca punteggiata di marrone fino ai quattro anni, quando diventano adulti.

Il gabbiano reale della sottospecie Michahellis, che vive nel Mediterraneo e nel Mar Nero, è un uccello stanziale, che vive e nidifica tra le rocce costiere, in colonie che possono essere anche molto numerose. Trattandosi di animali monogami, le coppie sono stabili e si riproducono solo una volta all’anno, tra la primavera e l’estate, deponendo fino a tre uova, che vengono covate tra i 25 e i 27 giorni. I pulcini restano poco nel nido, ma dopo non vi si allontanano per una quarantina di giorni, quando cominciano a volare.

Ormai i gabbiani reali vivono regolarmente anche nelle città e nelle metropoli e, in gruppi numerosissimi, nei siti delle discariche, dove trovano abbondanza di cibo. Sono sostanzialmente onnivori e predatori, giacchè si nutrono di pesci, crostacei, echinodermi, molluschi, ma anche di insetti, frutta, erbe, carogne e rifiuti. E anche di altri uccelli, che catturano in volo colpendoli con becco e ali, e delle loro uova. D’altra parte, contano pochi predatori naturali, in particolare i rapaci, tra i volatili, e a terra diversi mammiferi sia selvatici che domestici. L’insediamento lontano dal mare, li ha portati a colonizzare anche zone fortemente antropizzate, dove sono in costante espansione. Infatti, è una specie che gode buona salute, anche perché protetta dalla Convenzione di Berna e dalla normativa italiana che ne vieta la cattura.