Tartarughe ferite o in difficoltà, segnalarle subito alla Capitaneria di Porto

Prima di tutto, incrociando in mare una tartaruga marina che galleggia, anche se all’apparenza immobile, bisogna sempre accertarsi che non stia semplicemente dormendo. L’animale in salute ha una reazione immediata all’avvicinarsi di ciò che percepisce come un disturbo e si immerge subito in mare, allontanandosi velocemente.

Se, invece, resta in superficie, vuol dire che è davvero in difficoltà. Soprattutto l’ingestione di plastica, purtroppo piuttosto frequente in quanto scambiata con cibo, provoca un gonfiore interno all’animale che gli impedisce di immergersi, obbligandolo così al galleggiamento.

Dunque, quando le tartarughe sono ferite, catturate nelle reti, speronate da qualche natante o per qualsiasi altro motivo in difficoltà, per salvarle sono necessarie la collaborazione e la partecipazione attiva di pescatori, naviganti e bagnanti per l’avvistamento e poi per intervenire il più sollecitamente possibile.

La prima cosa da fare per soccorrere le tartarughe marine è contattare la Capitaneria di Porto responsabile per territorio e/o i numeri di emergenza attivati da Aree Marine Protette, enti di ricerca o associazioni ambientaliste.

Ė assolutamente sconsigliabile cercare di intervenire direttamente, perché si possono danneggiare più che aiutare. Le tartarughe possono andare in embolia se recuperate in fretta o subire danni se prese per le pinne o afferrate male.

Il recupero va lasciato a personale specializzato, o a chi ha ricevuto una formazione adeguata.

La tempestiva segnalazione è obbligatoria anche quando le tartarughe finiscono nelle reti da pesca. La loro presenza a bordo non è considerata reato se avviene temporaneamente, in attesa dei soccorsi.

In attesa, la tartaruga va maneggiata con estrema cautela: mai toccare le pinne, attenzione alla bocca perché può mordere, e afferrarla solo per il carapace (se non danneggiato).

A bordo, va tenuta prona, in un contenitore adatto con bordi arrotondati. Deve restare sempre umida: usare acqua di mare o panni bagnati, evitando di ostruire le vie respiratorie.