Una suggestiva successione di baie e di promontori, di ripide falesie che s’innalzano a picco sul mare e di grotte, formate dai fenomeni carsici legati alla natura calcarea delle rocce. Ambienti diversificati, che offrono condizioni di vita ideali alle circa cento specie di uccelli che li popolano stabilmente o che vi si soffermano durante le lunghe migrazioni stagionali.
L’Amp peninsulare è riconosciuta anche come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), inserita nella Lista del Centro di Attività regionale per le Aree Specialmente Protette dell’UN Environment Programme (UNEP).
L’Amp comprende i Siti di Interesse Comunitari (SIC) e le Zone Speciale di Conservazione (ZSC) “Fondali marini di Punta Campanella e Capri”, “Scoglio del Vervece”, “Isolotti Li Galli”.
HABITAT
All’area protetta a terra, lungo la costa, si accompagna l’area protetta a mare, per una superficie complessiva di oltre 1500 ettari. Anche la parte marina è connotata da una grande varietà di habitat favorevoli ad una ricca biodiversità.
Lungo le pareti rocciose costiere si aprono una cinquantina di grotte, sommerse a causa del progressivo sprofondamento prodotto da fenomeni tettonici. L’oscurità è la condizione di vita di specie anche rare come l’anemone notturno Halcampoides purpurea. Nelle cavità, poi, trovano rifugio da giovani alcune specie animali che, da adulte, popolano invece le zone litoranee.
Dalla fascia costiera verso il largo cambiano progressivamente i paesaggi marini con grande varietà di piante e animali, alghe rosse, verdi e brune. Dove prevale il substrato roccioso si trovano soprattutto specie sciafile, che non hanno bisogno di molta luce, come le alghe rosse Jania rubens e il piumino di mare. Le secche, poi, sono straordinariamente ricche di forme di vita spettacolari. Non mancano delle estese praterie di Posidonia oceanica, prezioso riparo e nursery per numerose specie: ricci, stelle di mare, ascidie, gasteropodi, crostacei, cavallucci marini e, tra i pesci, salpe, scorfani, castagnole e labridi.
Nella magnifica baia di Ieranto, dove l’incontro tra le correnti dei golfi di Napoli e Salerno produce una grande ricchezza di nutrienti, confluiscono varie specie ittiche di passo (tonnetto, palamito e ricciola).
GLI ISOLOTTI
Lo Scoglio del Vervece, appena un chilometro fuori al porticciolo di Marina della Lobra. In quel tratto di mare, a 12 metri di profondità, si trova la famosa statua della Madonnina. Le pareti rocciose sommerse sono ricoperte da Parazoanthus, da gorgonie bianche e arancioni. A 35 metri il cosiddetto viale delle gorgonie è un sostrato sabbioso fiancheggiato da alte pareti coperte da Eunicelle, Spirografi e Anthias rosa. Le pareti più profonde, fino a 50 metri, sono popolate da foreste di Paramuricea clavata e, ancora più in profondità, sono insediate spugne arancioni e rami di gorgonie su cui prolifera la Savalia savaglia.
ZONAZIONE
Un’altra zona A è intorno all’Isolotto di Vetara. Lì il profondo fondale a cinquanta metri e le pareti sommerse sono coperti di coralligeno. A meno di cento metri dall’isolotto si trova una secca simile ad un atollo, frequentata da Labridi, castagnole, mennole e boghe. Di particolare rilievo, all’interno della zona di massima tutela, è la presenza dell’ormai rarissima Pinna nobilis.
Le Zone A circondano i due isolotti del Vervece e di Vetara. Vi sono consentite le attività di soccorso, sorveglianza e supporto all’attività scientifica autorizzata; le visite guidate con o senza respiratore dei centri di immersione autorizzati e secondo le modalità stabilite dal regolamento.
Rientrano nella zona B di tutela generale Punta Campanella e lo Scoglio a Penna, che chiude la magnifica baia di Ieranto. Vi sono consentiti: la libera balneazione; le immersioni con o senza respiratore autorizzate individuali o in gruppo e ormeggio alle imbarcazioni di supporto nelle aree consentite e attrezzate; le visite guidate con o senza respiratore dei centri di immersione autorizzati e secondo le modalità stabilite dal regolamento; attività di didattica subacquee dai centri di immersione autorizzati; libera navigazione a vela, a remi, a pedali e con propulsione elettrica; la navigazione a motore ai natanti e imbarcazioni a velocità non superiore ai 5 nodi entro i 300 metri dalla costa e i 10 nodi oltre i 300 metri dalla costa; l’accesso alle grotte solo a remi; ormeggio ai natanti autorizzati; piccola pesca artigianale autorizzata ai pescatori residenti nei Comuni dell’Amp e a Meta di Sorrento, eccetto dal 1° giugno al 30 settembre nella baia di Ieranto; le attività di pescaturismo con attrezzi della piccola pesca.
Nella zona C si segnalano la splendida Grotta dello Zaffiro, che trovandosi a bassa profondità si presta pure ad immersioni in apnea, e a Mitigliani la Grotta delle Corvine, così chiamata per la notevole quantità di quei pesci. Oltre alle attività già consentite nelle altre Zone, vi sono permessi: le immersioni con o senza respiratore autorizzate individuali o in gruppo ai residenti dei Comuni dell’Amp e ai non residenti se autorizzati; ormeggio ai natanti, imbarcazioni e navi di linea autorizzati; l’ancoraggio ai natanti e imbarcazioni nella fascia oraria 8.00-20.00 oltre i 100 metri di distanza dalle spiagge e i 50 metri dalle pareti a picco e al di fuori di fondali con praterie di Posidonia oceanica; la navigazione ai mezzi di trasporto passeggeri e visite guidate su autorizzazione a velocità massima di 5 nodi entro i 300 metri dalla costa e i 10 nodi oltre i 300 metri e accesso a remi alle grotte; la pesca sportiva autorizzata dall’Ente Gestore.