Penso al destino come a qualcosa che mi attende: una strada già tracciata, un futuro scritto altrove, un punto d’arrivo che mi aspetta da qualche parte. E se capovolgessi questa prospettiva? Se invece di immaginare il destino come un evento lontano, lo riconoscessi in ciò che sono in questo preciso istante?

Guardo il presente con occhi nuovi: non come semplice passaggio, ma come manifestazione concreta di ciò che sono diventata. Il destino non è il domani: è il frutto di tutte le scelte, i pensieri e le emozioni che mi portano fin qui. Ogni momento, ogni incontro, ogni ostacolo contribuisce a definire ciò che sono oggi… ed è già il mio destino.

Ciascun istante è carico di significato. Non è più aspettativa che qualcosa di straordinario accada, ma accorgermi che l'ordinarietà stessa è piena di valore. Il modo in cui affronto le mie giornate, il mio carattere, le mie reazioni, perfino le mie fragilità: tutto questo è già la sostanza del mio destino, in tempo reale.

Spesso vivo nell’ansia di dovere “arrivare”. La creazione però non è un punto finale, ma uno stato continuo: sono in cammino, certo, ma sono già “significativa”. Il destino non è una meta: è il percorso stesso e ci sono dentro.

Accetto ciò che sono ora e non significa che mi rassegno, al contrario: ho il potere di trasformarmi. Se sono il mio destino in ogni istante, allora ogni istante porta con sé la possibilità di cambiare. Ogni pensiero che scelgo di coltivare, ogni azione, ogni parola che dico contribuiscono a ridisegnare quella che sono e dunque la mia sorte.

Il caso non svela, un giorno, un misterioso disegno: è le mie scelte, i miei limiti e le mie aspirazioni. Vivo consapevolmente ogni attimo, con autenticità e responsabilità: vivo “dentro” il mio destino e non in attesa che accada. Sono ciò che sono, pienamente, qui e ora e il fato si compie.

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