Ė la più grande. Ma anche la più innocua tra le meduse.  Il Polmone di mare,

noto anche come Medusa barile, nome scientifico Rhizostoma pulmo, è endemico nel Mediterraneo, ma vive anche nell’Atlantico e nel Mar Bianco. 

Ė un organismo pelagico, sebbene preferisca le basse profondità, anzi la prossimità alla superficie, oltre che alla costa. Appartenente alla classe degli Scifozoi e alla famiglia dei Rhizomastidae, il Polmone di mare presenta una grande ombrella, ovvero la parte superiore del suo corpo, che può raggiungere i sessanta centimetri. Dalla forma semisferica, è come una cupola di un bianco lattiginoso bordato di un blu violaceo, ma negli esemplari giovani è tutta trasparente. La parte sottostante l’ombrella è detta manubrio ed è composta da prolungamenti grumosi biancastri da cui partono otto tentacoli la cui parte finale ha la forma di una clava tricuspidata. 

Sui tentacoli si trovano le aperture dalle quali la medusa aspira il plancton di cui si nutre. Cibo che condivide con i giovanili di alcune specie di pesci pelagici, come il sugarello e la ricciola, che trovano accoglienza proprio tra i tentacoli, al termine dei quali sono insediate le minuscole alghe zooxantelle con cui è in simbiosi. Dalla fotosintesi di quelle alghe traggono altri elementi nutritivi.

Il Polmone di mare è così chiamato in italiano per il pulsare che è elemento caratteristico del suo movimento. 

I tentacoli sono l’unica parte moderatamente urticante del corpo della medusa, senza tuttavia che ne derivino danni gravi, ma soltanto un fastidio di breve durata. 

Il Rhizostoma pulmo, come altre meduse, rappresenta, una grande e preziosa riserva di cibo per cetacei a numerose specie di pesci ed è considerato un bioindicatore dello stato di salute del mare e delle creature che lo popolano.