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Livello e oscillazioni



La costituzione chimica dell'acqua di mare è estremamente complessa dipendendo da molteplici fattori tra i quali predominano l'apporto delle acque continentali, gli Il livello del mare è la distanza verticale (quota) tra la superfice acque e un punto fisso di riferimento sulla terraferma. Poiché la superfice marina è instabile e subisce variazioni nel tempo e nello spazio, la determinazione del suo livello richiede lunghe serie di osservazioni che vengono generalmente efettuate per mezzo di strumenti registratori, detti mareografi. I diversi valori si leggono ogni ora per giorni, settimane e mesi con cicli di osservazione di almeno 19 anni ; ciò permette di eliminare le componenti verticali delle maree e di arrivare a una accurata determinazione nel livello medio, utilizzato come piano di riferimento per determinare le quote dei punti sulla terraferma e la profondità del mare . Le variazioni di livello sono prodotte da molteplici fenomeni che tendono a far assumere alla superfice marina una configurazione diversa da quella che le sarebbe propria per l’azione della forza di gravità. Si distinguono fluttuazioni nello spazio e nel tempo. Le prime sono determinate soprattutto dalla forza di Coriolis che interviene per effetto della rotazione terrestra sulla massa d’acqua in movimento (variazione di qualche decina di centimetri), dalla differenza di pressione atmosferica tra zona e zona della superficie e che tende a spostare l’acqua verso la zona di bassa pressione aumentandone il livello (1 mbar di differenza di pressione corrisponde a una differenza di 1 cm), e infine da variazioni di densità, effetto questo particolarmente sensibile (anche 50 cm di dislivello) tra bacini o m. separati da lembi di terra. Le fluttuazioni nel tempo, tralasciando le oscillazioni irregolari del moto ondoso e quelle periodiche di marea, sono dovute a cause varie tra le quali prevalgono la variazione nel tempo dei grandi sistemi atmosferici (cicloni e anticicloni) e le più brusche variazioni prodotte da violente perturbazioni (burrasche) ; in entrambi i due casi le differenze di pressione producono dislivelli da zona a zona di 10-20 cm. Variazioni di entità minore, non ancora sufficientemente spigate, si registrano con ritmo annuale : è probabile che vi concorrano più fenomeni come variazioni stagionali di salinità e di temperatura, differenze stagionali di pressione atmosferica, moto dei venti e delle correnti. Esistono anche oscillazioni di livello a lungo periodo, legate a cause geologiche e geomorfologiche responsabili del fenomeno dell’eustatismo. Oltre alle oscillazioni di liovello sopraddetti, il mare è soggetto per l’azione dell’attrazione lunisolare, delle variazioni di salinità e temperatura, del vento, della rotazione terrestre, ecc., a movimenti di vario tipo. I movimenti principali del mare si possono distinguere in tre categorie : moti periodici (maree e sesse), moti costanti (correnti) e moti saltuari (moto ondoso) ; per la loro trattazione.

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